Sulla servitù moderna (parte1)


“Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.” (William Shakespeare)

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"La servitù moderna è una servitù volontaria, consentita dalla massa degli schiavi che strisciano sulla superficie terrestre. Comprano liberamente tutti i prodotti che li asservono ogni giorno di più. Si aggrappano spontaneamente ad un lavoro sempre più alienante, generosamente concesso soltanto se “fanno i bravi”. Scelgono loro stessi i padroni che dovranno servire. Perché questa assurda tragedia sia potuta accadere, prima di tutto è stato necessario sottrarre ai membri di questa classe ogni consapevolezza del proprio sfruttamento e della propria alienazione.
Questa è la strana modernità della nostra epoca. Contrariamente agli schiavi dell’antichità, ai servi del Medioevo o agli operai delle prime rivoluzioni industriali, oggi siamo di fronte ad una classe totalmente asservita ma che non sa di esserlo, anzi, che non vuole saperlo.
Ignorano quindi la ribellione, che dovrebbe essere l’unica reazione legittima degli oppressi. Accettano senza fiatare la vita pietosa che è stata decisa per loro. La rinuncia e la rassegnazione sono le cause della loro disgrazia.
Questo è il brutto sogno degli schiavi moderni che non chiedono, in definitiva, che di lasciarsi andare nella danza macabra del sistema dell’alienazione.
L’oppressione si modernizza estendendo ovunque forme di mistificazione che consentono di occultare la nostra condizione. Mostrare la realtà così com’è veramente, e non come viene presentata dal potere, costituisce la sovversione più autentica."
(tratto da "Sulla servitù moderna" di Jean-François Brient et Victor León Fuentes)

Diceva G. Orwell:“Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”.
N.B Quando si parla di "ribellione" va intesa (almeno per me è cosi) come ribellione civile, come presa di coscienza della situazione e attuazione delle contromisure atte a smascherare il controllo, da parte di pochi, delle masse.



Articolo tratto da: Casa Ruggieri - http://www.casaruggieri.eu/
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