Dal Maestro all’Allievo … e viceversa!


“Smaterializzare la materia recuperando l’uomo nella sua bellezza estrema: un discorso ambiguo, difficile, ma concreto, reale, storico.” (da “Profilo di G. Marinucci” di M. Crocetta)

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Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di San Benedetto e patrocinata dalla provincia di Ascoli Piceno e dalla regione Marche verrà inaugurata sabato 2 agosto alle 18,30 presso i locali della Palazzina Azzurra, una grande mostra di sculture, dedicata a due grandi artisti che hanno operato nel Piceno: Giuseppe Marinucci e Mauro Crocetta.
La mostra “Dal Maestro all’Allievo” è senz’ombra di dubbio l’evento culturale di spicco dell’estate Sambenedettese e rimarrà aperta fino al 31 Agosto.
Crocetta, che per motivi di lavoro si trova ad Ascoli Piceno, inizia a frequentare Marinucci nei primi anni settanta. Rimane subito colpito dall’opera di colui che diventerà suo Maestro e ne loda il lavoro attraverso delle analisi critiche molto sentite e competenti. I due entrano presto in sintonia grazie alla sensibilità di entrambi e al loro animo di artisti. Fino a quell'incontro Crocetta trovava sfogo alla sua creatività ed alla sua conoscenza dell’uomo e della sua storia, principalmente attraverso il linguaggio verbale mentre dopo, come una rivelazione, scopre di essere in grado di poter comunicare le sue emozioni e convinzioni anche attraverso altre forme d’arte, in particolare la scultura.
E’ mia personale opinione che, seppur sia innegabile che Marinucci sia stato il Maestro di Crocetta, quest’ultimo non ha subito passivamente ma, acquisiti i “trucchi” del mestiere ha sviluppato un suo personale percorso, compatibile ed affine a quello di Marinucci ma … personale e quindi originale. I due in sostanza si sono aiutati vicendevolmente nella smania di migliorarsi e di rappresentare, in un contesto sociale molto particolare, l’uomo nella sua interezza.
Ciò è reso evidente da questa mostra che come spiega Giancarlo Bassotti: dimostra come dal maestro si possa passare all’allievo, con esiti di originalità di entrambi gli orizzonti linguistici; come due sensibilità affini ma ovviamente non identiche, possano muovere da una medesima visione del mondo per svolgerne il racconto con diversi registri tonali ma soprattutto mediante approcci culturali e ideali differenti; insomma come due spiriti in consonanza possano rimanere originalmente se stessi e diversificarsi sul piano delle ermeneutiche di pensiero e di fede.
Ad omaggio del suo Maestro, Crocetta ha cercato, sfruttando le sue doti letterarie, di “tradurre” in prosa l’opera di Marinucci esaltandone il valore e la novità. Il risultato di questo lavoro è l’opera monografica “Profilo di Giuseppe Marinucci” che riceve nel 1978 il Premio Cultura Presidenza del Consiglio dei Ministri.




Articolo tratto da: Casa Ruggieri - http://www.casaruggieri.eu/
URL di riferimento: http://www.casaruggieri.eu/index.php?mod=none_News&action=viewnews&news=1217004813