MotdBenvenuti sul sito della famiglia Ruggieri
Il sito, gestito da Pasqualino Ruggieri, si pone come scopo quello di condividere informazioni, esperienze e riflessioni con tutti coloro che credono ancora nel confronto civile.
In più, da Marzo 2008, c’è una novità, il sito CasaRuggieri diventa anche un luogo “fisico” e tangibile, a disposizione di quanti volessero trascorrere le proprie vacanze estive nella splendida Riviera delle Palme e precisamente a San Benedetto del Tronto. Nella sezione Affitti Estivi potete trovare le nostre proposte per una vacanza in riva al mare. Saluti e …a presto!

I loro primi 50 anni

Argomento: homeAmore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione. (A. de Saint-Exupéry)

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Caro Babbo, Cara Mamma,
ci sarebbero tante cose da dire in questa occasione.
In queste poche righe vorremmo soprattutto sottolineare quanto bella e fruttuosa sia stata, ed è, la vostra unione.
Vorremmo anche ringraziarvi di quanto ci avete dato. Ci avete dato così tanto che, qualsiasi grazie è piccolo in confronto alla vostra generosità.

La generosità appunto. La generosità che per voi è stata stile di vita.
Credo che chiunque vi ha conosciuto, ha avuto modo di sperimentare la vostra generosità, il vostro donare. Avete sempre dato quello che avevate: il vostro tempo, il vostro denaro, la vostra casa, la vostra assistenza, il vostro conforto, il vostro sostegno, la vostra dedizione, la vostra comprensione. Avete sempre donato “gratuitamente”, senza aspettarvi nulla in cambio, ma certo gioendo nel vedere che la vostra generosità aveva creato un effetto benefico, positivo in chi la riceveva.
Cosa è questo se non Amore? Amore tra Voi ed Amore per chi vi è stato e vi sta intorno.

Ricordare episodi potrebbe essere ingiusto (molti ne dimenticheremmo) ma ad esempio vogliamo ricordare la “missione” di babbo a Sant’Angelo dei Lombardi in occasione del terremoto quando non esitò ad accorrere in aiuto ad una popolazione in difficoltà mettendo in secondo piano gli interessi personali. E mamma acconsentì e non pose ostacoli!
E che dire della dedizione assoluta con cui siete stati accanto ai nostri cari nel momento della sofferenza? La cosa più straordinaria è che ci avete fatto capire che, l’unico modo possibile per vivere quei momenti, è dedicarsi alla persona che soffre senza “se” e senza “ma”.
Cosa è questo se non Amore?

Nel momento della prova non abbiamo mai visto nei vostri occhi, nel vostro atteggiamento la disperazione. Mai.
Abbiamo sempre visto la determinazione ad andare avanti, a superare l’ostacolo, a credere che comunque vale sempre la pena guardare avanti con fiducia.
Avete sempre avuto fiducia. Fiducia nei vostri mezzi e nelle vostre capacità. Senz’altro. Ma la fiducia più grande che abbiamo sempre visto in voi è la fiducia nella Fede, la fiducia nell’affidarsi al Signore ed alla Sua Provvidenza.
Che insegnamento!
(...continua su Leggi tutto...)
Pubblicato Martedi 30 Agosto 2011 - 23:27 (letto 10714 volte)
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Dalla festa alla tragedia

Argomento: historyIn ricordo di Maria Teresa Napoleoni, Carla Bisirri e di tutti coloro che ancora portano i segni di questa tragedia.

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Era il 7 Giugno 1981 e allo stadio F.lli Ballarin di San Benedetto del Tronto la partita Sambenedettese - Matera sanciva il ritorno in serie B dell’amatissima squadra cittadina. Vi erano più di 12000 persone il massimo per quel glorioso ma vetusto impianto e molti si erano arrampicati sui tetti delle abitazioni vicine per assistere allo spettacolo.
Alle 17, ora d’inizio della gara, l’enorme quantità di carta portata dai supporter rossoblù (le cronache parlano di circa 7 quintali) iniziò a prendere fuoco sotto le gambe dei circa 3500 tifosi assiepati in curva. E’ un attimo. Il rogo cresce, i cancelli sono bloccati e la polizia non trova le chiavi, l’idrante più vicino è guasto e il vento alimenta il fuoco, il panico … fa il resto. Molti furono calpestati o schiacciati verso le transenne che fortunatamente resistettero altrimenti in molti sarebbero “volati” da un’altezza di 10metri. Le scene, che potete vedere nel filmato pubblicato in questa bella pagina della memoria , raccontano (dal 4 minuto in poi) di come una festa possa trasformarsi in tragedia per una serie di casualità e d’incapacità.
L’incendio fu spento definitivamente solo dopo 20 minuti quando ormai aveva segnato la vita di troppe famiglie.
Moriranno due ragazze Maria Teresa Napoleoni e Carla Bisirri, altre 64 persone rimasero ustionate di cui 11 in maniera molto grave.
Questa rimane una delle grandi ferite della mia città, molti hanno cercato di relegarla nel dimenticatoio ma i veri Sambenedettesi la sentono ancora sulla propria pelle.
Pubblicato Martedi 31 Maggio 2011 - 18:01 (letto 11552 volte)
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Storia del Cristianesimo

Argomento: historyMettiamo in chiaro, pronunciamo e definiamo che è totalmente proprio di ogni creatura umana per la necessità della salvezza che sia subordinata all’autorità del romano pontefice.
(Bonifacio VIII - Unam Sanctam – 18/11/1302)

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(Dictatus Papae - Gregorio VII - 1075)

Sostenere un esame sulla Storia del Cristianesimo (da metà dell’VIII sec. a metà del XVI) significa entrare in contatto con la storia politica e culturale di quella che oggi chiamiamo Europa. Per i secoli in oggetto infatti le dimensioni istituzionali, politiche e culturali della Storia della Chiesa non si possono intendere “interne” alla stessa.
La preparazione dell’esame è stata lunga e difficoltosa per i soliti motivi, primo tra tutti lo scarso tempo a disposizione, ma anche e soprattutto per la complessità e l’ampiezza dell’argomento. Mi sono imbattuto in personaggi incredibili, in questioni filosofiche e teologiche di altissimo livello, in documenti (veri o falsi, smarriti o consultabili) dalla potenza dirompente, in vere e proprie dispute di potere che hanno segnato la storia della nostra penisola e dell’intero continente, ho assistito alla nascita delle grandi istituzioni monastiche e alla formazione e stesura (in continuo evolversi) di quello che oggi chiamiamo “Catechismo della Chiesa Cattolica".
La storia d’Europa insomma è, come sostiene oggi qualcuno, legata strettamente al Cristianesimo ma io credo più dal punto di vista Politico e Istituzionale che Religioso.

Per i più curiosi ecco gli argomenti discussi durante la prova d’esame:
Il concilio di Trento
La figura di Francesco d’Assisi
La novità di Cluny

Pubblicato Domenica 20 Marzo 2011 - 17:36 (letto 10524 volte)
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Alluvione al tempo di Facebook

Argomento: helpNel 92, avevo 19 anni, tornai a casa in canotto. Nulla di strano se fossi stato un veneziano, in realtà abito a San Benedetto del Tronto e quel giorno il Tronto mi entrò dentro casa. (P.R.)

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Questa doverosa premessa serve a spiegare la mia angoscia quando il 2 marzo 2011 si stava per ripetere nuovamente, a distanza di 19 anni, l’esondazione del fiume con conseguente minaccia per la MERAVIGLIOSA città che ne porta il nome.

E’ stata una notte difficile con un occhio guardavo i miei figli e con l’altro alternativamente la pioggia che cadeva giù e il web a caccia di notizie. Tra le 2 e le 5 di notte con mio padre ed i miei vicini abbiamo sgombrato cantine e spostato automobili da tutta la via. Quei luoghi sotto minaccia contenevano/contengono il lavoro e la fatica di anni.
Tornato a casa ho febbrilmente cercato informazioni sul web ma nulla sul sito del comune, nulla sul sito della protezione civile locale, nulla se non un bollettino che definirei “standard” sul sito della protezione civile delle Marche (il cui numero verde quella notte non era attivo :().
Per questo motivo quando poi un giornale locale (rivieraoggi.it da cui ho anche tratto la foto) durante la notte ha riportato l’unica informazione disponibile carpendola dalla bacheca di FB di due Sindaci locali … bhe la cosa mi ha dato un po (molto) fastidio. Non credo sia quello il luogo per informare la cittadinanza anche perché ben venga l’informazione on-line ma almeno deve essere a libero accesso e non ai soli AMICI facebook del Primo cittadino.
Ho quindi mosso questa critica al primo cittadino (dopo avergli chiesto l’amicizia su FB) ringraziandolo nello stesso tempo per il suo prodigarsi per tutta la notte sotto la pioggia organizzando la macchina di prevenzione. Il Sindaco dopo aver accettato la mia amicizia ha anche accettato la mia critica e per questo voglio di nuovo ringraziarlo. Tutto bene quindi visto che:
- il dialogo è stato costruttivo
- il pericolo (sembra) scampato
- siamo ora tutti un po’ più rilassati

Ma manca ancora un elemento che a mio modo sta rovinando questo paese (l’Italia non San Benedetto del Tronto) ed è la perdita di significato della Parola. Qualcuno ha fatto si che ormai non si possa più discutere su UNA COSA senza che, come cani rabbiosi, tutto venga riportato in maniera pretestuosa sul piano politico degli schieramenti e si minimizzi il tutto allargando il discorso fino a far perdere il significato della critica. Io SONO un cittadino e VOGLIO esercitare il diritto/dovere di un cittadino, NON SONO una scheda elettorale e NON VOGLIO LITIGARE … voglio PARLARE ed essere smentito sulle parole che HO pronunciato.
Grazie a coloro che, come il Sindaco, hanno capito il significato della mia critica.
Pubblicato Giovedi 03 Marzo 2011 - 10:49 (letto 10300 volte)
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Natale 3.0

Argomento: reminders"Non c'è niente di più triste nel mondo che svegliarsi il giorno di Natale e non essere un bambino." (E. Bombeck)



Sta spopolando sul web un video prodotto dall’agenzia portoghese “Excentric” che cerca di immaginare la Natività all’epoca del web 3.0 dove la comunicazione ed i rapporti umani vivono di social network e web-media.
I protagonisti di questa favolosa storia li conosciamo bene ma qui sono alle prese con “annunci” via sms su iPhone, aggiornamenti di stato e pubblicazione di foto su Facebook, stelle da seguire e stati d’animo da condividere su Twitter, mezzi di trasporto (asinello) da prenotare sul web, percorsi stradali da studiare e pianificare su Google Maps, ostelli da prenotare e da recensire tramite Foursquare, regali da acquistare su Amazon o ebay… insomma la storia la conosciamo già ma l’idea di reinterpretarla in un contesto storico successivo di 2000 mi sembra carina ed è per questo che anche casaruggieri è stata contagiata da questo “video virale” e ve lo ripropone per augurarvi un felice Natale.
Pubblicato Martedi 21 Dicembre 2010 - 12:40 (letto 10527 volte)
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Argomento: nonews
Pubblicato Martedi 02 Novembre 2010 - 18:28 (letto 648 volte)
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Regata Nazionale Flying Dutchman

Argomento: homeVenti e onde sono sempre dalla parte dei navigatori più abili.
(Edward Gibbon)
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Chiedo scusa a mio fratello per la foto … spero non mi denunci! In realtà lui è molto più affascinante.

Ormai sono passate parecchie settimane dall’ultima volta che ho scritto sul Blog ma si sa l’estate è l’estate e quella di San Benedetto non ti lascia respirare. Sono molte le cose che voglio raccontarvi e non volendo appesantire troppo il discorso in questo post, lo farò a più riprese. Oggi vi parlo di un’esperienza vissuta insieme a mio fratello che definirei … straordinaria.
Straordinaria perché dopo molti anni ho rivissuto quel misto di concentrazione, adrenalina e istinto che forse solo una competizione agonistica ti può scatenare.
Sto parlando di vela ed in particolare della regata nazionale di Fliyng Dutchman che si è svolta nelle acque antistanti il circolo nautico Ragn’ a Vela a San Benedetto del Tronto.
Un evento che il circolo (del quale indegnamente faccio parte) ha organizzato perfettamente grazie alla competenza e alla passione dei suoi componenti.

Prima di questo appuntamento avevo timonato solo in un'altra regata a livello locale ma una mia manovra sbagliata alla PRIMA boa di bolina ha fatto si che la barca scuffiasse. Risultato: Albero a 180° e un bel bagno al largo per circa 40 minuti. Diciamo quindi che per me ed il mio fido prodiere quella che sto per raccontarvi è stata la prima vera esperienza in una regata. Farla con i migliori velisti della nostra categoria (classe FD) …bhe … non ha prezzo!!!!

Veniamo alla cronaca. Erano in programma 6 regate, 3 sabato 10 luglio e tre la seguente domenica. Condizioni meteo non troppo favorevoli con scarso vento, tanto che la 3 regata di sabato è stata annullata dopo 20minuti dalla partenza.
L’obiettivo per noi era quello di riuscire a terminare almeno una regata ed invece siamo riusciti a concluderle tutte entro il tempo limite e togliendoci anche la soddisfazione di lasciare sempre almeno una barca dietro di noi.
L’emozione provata nel tagliare il traguardo nella prima regata è indescrivibile mi sembrava di vivere in un sogno e solo la forte, fortissima stretta di mano con mio fratello mi ha fatto rendere conto che invece era tutto vero, eravamo giunti a quello che per noi è stato prima un desiderio (direi quasi un obiettivo irraggiungibile) e poi, improvvisamente, è diventato un trampolino di lancio, uno stimolo enorme a migliorarci.
Le 4 regate successive sono state un divertimento puro (in fondo il nostro obiettivo lo avevamo già raggiunto) anche se non è mancato mai l’impegno ed anzi, se alla 5 regata non ci si fosse rotto del tutto il circuito dello Spinnaker, l’avremmo terminata probabilmente all’undicesimo posto che, su 18 imbarcazioni di livello nazionale, sarebbe stato un risultato … da urlo!!
Potevamo fare di più? Si, certamente ma i limiti della barca (Bianchi&Cecchi del 1976 con le vele ormai finite ed enormi problemi tecnici in particolare con il circuito dello Spinnaker ) e soprattutto dell’equipaggio (in primis l’esperienza) non potevano certo farci scalare molti posti in classifica.

Dopo questa regata nazionale abbiamo preso parte a diverse altre regate zonali (long distance e non) realizzando dei discreti piazzamenti e soprattutto facendo molta esperienza che tornerà utile per affrontare con maggiore competenza gli appuntamenti del prossimo anno. Vi terrò aggiornati, promesso.

P.S. La foto immortala la grande felicità provata quando siamo stati premiati come secondi classificati nella speciale “Classifica dei Legni” ossia delle barche che, dopo oltre 30 anni di onorata carriera, dovrebbero riposarsi e che invece ancora amano la sfida. Come noi.
Pubblicato Lunedi 13 Settembre 2010 - 13:50 (letto 10264 volte)
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Duchessa per un week end

Argomento: homedi Patrizia Crocetta
E’ la prima volta che scrivo un post nel sito creato da mio marito ed ho colto ora l’occasione con l’intento di raccontare un fine settimana indimenticabile trascorso con lui.

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Venerdì scorso, dopo circa un anno, io e mio marito, con l’aiuto delle nonne che si sono rese disponibili nell’ospitare i nostri due figli, abbiamo deciso di “staccare la spina”dalla routine quotidiana per un paio di giorni, cogliendo anche l’occasione per festeggiare il nostro 11esimo anniversario di matrimonio. A bordo della mitica Moto Guzzi abbiamo iniziato la nostra avventura avendo come meta finale giornaliera Acqualagna, cittadina della provincia di Pesaro ed Urbino, famosa in tutto il mondo per il tartufo. Prima di approdare in quel di Acqualagna abbiamo fatto sosta nel monastero di Fonte Avellana , eremo citato nella Divina Commedia (Paradiso, canto XXI) da Dante Alighieri, il quale sembra che ne sia stato anche ospite. E’ immerso in una pace inverosimile in cui l’atmosfera è allietata dal cinquettio quasi frastornante degli uccelli che popolano questo angolo di paradiso. Abbiamo assistito alla celebrazione della messa alla presenza esclusivamente di sei monaci del monastero e di due signore ospiti della struttura. Il momento saliente della celebrazione è stato quello della comunione in cui ognuno di noi si è recato verso l’altare e ha preso con le proprie mani l’ostia imbevendola nel vino. Io e mio marito abbiamo provato una forte emozione. Terminata la funzione religiosa, siamo ripartiti alla volta della patria del tartufo dove abbiamo assaporato, nel rinomato ristorante “IL VICOLO”, delle tagliatelle al tartufo veramente squisite.
Il giorno successivo siamo partiti alla volta di una meta a me sconosciuta, in quanto il resto del giro era stato organizzato da mio marito. Durante il percorso giunti nei pressi di Piobbico, siamo stati attratti dall’indicazione relativa al di Castello Brancaleoni e così abbiamo deviato verso quell’imponente costruzione medievale-rinascimentale con 130 stanze (in basso su “leggi tutto” trovate un breve resoconto). E’ stata una visita davvero interessante.
Ripresa la moto, ci siamo diretti verso il valico di Bocca Serriola e poi da li, attraversando Pietralunga abbiamo seguito le indicazioni per Gubbio e giunti ad un bivio, mio marito ha deviato verso il Castello di Petroia . Arrivati lì ………la VERA SORPRESA. Non eravamo dei semplici visitatori, ma dei clienti che avrebbero alloggiato quella notte al suo interno. Vi lascio immaginare il mio stupore. Io continuavo a dire alla signorina della reception che ci doveva essere un errore, che non era possibile. A quel punto ho lanciato lo sguardo verso mio marito che nel frattempo si stava godendo la scena sogghignando sotto i baffi. Ma la sorpresa non era finita. La signorina ci ha accompagnato a far vedere la stanza precisando che si trattava della suite più grande del castello chiamata Federico Duca di Montefeltro , che era nato proprio lì. Il mio pomeriggio è stato reso ancora più speciale da un massaggio ayurvedico il cui scopo principale, combattere lo stress e ripristinare l’equilibrio dell’organismo mantenendo la salute fisica e mentale, è stato pienamente raggiunto. E’ stato per me un vero toccasana dopo le varie ore trascorse a bordo della moto. Mio marito non poteva avere un pensiero migliore.
Il prosieguo della serata lo ometto volutamente, lasciando spazio libero all’immaginazione di ogni lettore.
Il nostro giro è proseguito la domenica alla volta di Spello ridente cittadina ricca di numerose opere di epoca romana e rinascimentale. Merita una citazione la chiesa di Santa Maria Maggiore, la più grande di Spello, che vanta splendidi affreschi del Pinturicchio. Una cosa che ci ha colpito è la grande quantità di fiori che abbelliscono balconi, davanzali delle case e i vari vicoli del paese questo anche grazie ad un concorso "Finestre, balconi e vicoli fioriti" che si era appena concluso.
Purtroppo con la visita di Spello si è concluso il mio week end da “duchessa”. Ce ne saranno altri? Mah chissà!!!!! Per ora ringrazio mio marito per avermi fatto sognare.
TI AMO e………NON SMETTERE MAI DI……SORPRENDERMI
Pubblicato Mercoledi 30 Giugno 2010 - 10:22 (letto 9954 volte)
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La FIAT 600, quella vera.

Argomento: easymoblogOgni buona automobile dovrebbe durare quanto un buon orologio.(Henry Ford)
Ricevo da Paolo Nenna (e pubblico con molto piacere) un esempio di … “buona automobile”
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Caro Pasqualino,
dopo qualche tempo (e qualche arrabbiatura con gli enti statali) sono riuscito a rimettere su strada la mia vecchia Fiat 600!!
Il problema è stato più burocratico che tecnico, infatti meccanicamente la vettura era già in buone condizioni in quanto l’avevo fatta “restaurare” negli anni novanta rinnovando, oltre ad alcune parti della carrozzeria, anche tutta la tappezzeria. La meccanica era già a posto, a parte qualche piccolo acciacco che comunque è stato facilmente colmato.
Da allora l’ho tenuta sempre in un luogo coperto, quindi non ha subito grosse alterazioni, è rimasta nello stesso stato in cui era quando l’ho rinnovata.

Il problema è stato più burocratico, ti dicevo, visto che la Motorizzazione Civile aveva praticamente dimenticato l’esistenza di questo veicolo nel periodo in cui i libretti di circolazione hanno subito gli ultimi aggiornamenti.
Quindi ho dovuto registrare nuovamente il libretto alla Motorizzazione Civile. Per fare questa operazione non c’è alcun mezzo informatico! Ti devi necessariamente recare di persona presso la sede del suddetto ente di tua competenza ed eseguire l’operazione con l’impiegato di turno. Questa operazione è necessaria altrimenti non puoi fare la revisione. Ho provato a chiamarli per avere spiegazioni ma mi hanno trattato molto male.

Comunque, oltre ad avere a che fare con un ente assolutamente inefficiente ho dovuto:
- Provvedere alla iscrizione all’ASI (Automotoclub Storico Italiano)
- Iscrivere la vettura ad un club di auto storiche locale
- Fare la revisione presso una officina autorizzata
- Assicurare il veicolo (i prezzi sono accettabili se questo è iscritto all’ ASI)
- Sostituire la batteria
- Provvedere alla revisione dell’impianto frenante

Per le operazioni meccaniche ed in parte burocratiche sono stato aiutato dal mio carissimo amico e vicino di casa Beniamino. Senza di lui non sarei riuscito a rimettere su strada la vettura in tempi brevi.
Sono davvero contento di aver ristrutturato la mia vecchia 600, non tanto perché io sia particolarmente attratto dalle auto d’epoca, quanto perché questa vettura ha per me un valore affettivo molto forte. Essa è stata acquistata da mio padre nel lontano 1961 e da allora è appartenuta sempre alla nostra famiglia.


Un grazie speciale a Paolo Nenna che ha accolto con entusiasmo il mio invito a parlare nel Blog del suo . “gioiello”.
Pubblicato Lunedi 14 Giugno 2010 - 14:48 (letto 13585 volte)
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